Sotto questo aspetto, le linfochine possono essere considerate dei veri e propri ormoni poiche agiscono a distanza dal luogo di produzione. È interessante sottolineare che alcune cellule nervose e cellule endocrine sono in grado di produrre sostanze del tutto simili alle linfochine, chiamate in questo caso citochine, inoltre cellule nervose, cellule endocrine e i linfociti presentano sulle loro membrane cellulari gli stessi recettori ormonali. La presenza di recettori per ormoni suggerisce la capacità dei linfociti di rispondere a stimoli endocrini, ma ancor più sorprendente è la dimostrazione che i linfociti sono essi stessi in grado di sintetizzare numerosi ormoni proteici ritenuti in passato esclusivi dell'ipofisi (prolattina, gonadotropine, ACTH a adrenostimolina, TSH o tireostimolina, GH o ormone della crescita) anche se il significato biologico della produzione linfocitaria di ormoni ipofisari è ancora incerto.
La regolazione neuro-endocrina dei processi immunitari vede in primo luogo l'intervento dell'asse ipotalarno-ipofisi-surrene, con il corti solo che ha azione immunosoppressiva ed il DHEA (deidro-epi-androsterone) che è il suo antagonista fisiologico. Oltre agli ormoni surrenalici, sono stati individuati altr ormoni che partecipano alla regolazione della risposta immunitaria. Fra di essi particolare interesse ha suscitato la melatonina, l' ormone della ghiandola pineale che rego- la i ritmi biologici dell ' organismo e la beta-endorfina, un ormone ipofisario che origina da un precursore comune anche all’ACTH, l'ormone che stimola il surrene. Un possibile ruolo nella regolazione della risposta immunitaria è anche stato attribuito all'ormone della crescita, alla prolattina ed agli steroidi sessuali. Come gli ormoni influenzano la risposta immunitaria,cos non vi è dubbio che le linfochine esercitano azioni a livello ipotalarno-ipofisario che includono l' attivazione dell'asse ipofiso-surrenalico e la liberazione di ormone della crescita. gli studi sugli effetti neuro-endocrini delle linfochine sono solo agli inizi e molto resta da scoprire, tuttavia si va già da ora delineando con chiarezza l' esistenza di una complicata organizzazione di controllo reciproco fra sistema nervoso, endocrino ed immunitario (neuroendocrino-immunologia). L' influenza dello stato psichico sulla funzione endocrina è nota e ben documentata, basti pensare alle alterazioni del ciclo mestruale conseguenti ad eventi stressanti, ma gli esempi possono essere numerosi. È anche riconosciuto e ampiamente accettato che uno stato di tensione e di preoccupazione renda l' organismo più vulnerabile alle malattie, ma al di là di questa generica affermazione, una letteratura sempre più vasta indica che lo stress psichico e la depressione possono influenzare la risposta immunitaria e modularla in parte, attraverso meccanismi neuro-endocrini E’ stato osservato che nello stress psichico si ha un grave squilibrio della risposta immunitaria.
Le cause di questo squilibrio sono note, ma vi sono ragioni per sostenere che esso sia dovuto ad un alterato controllo ormonale dell ' asse ipotalamo-ipofisi -surrene caratterizzato da un' aumentata produzione d cortisolo ed una ridotta produzione di DHEA . Come abbiamo già riportato, il corti solo ha azione immunosoppressiva ed il DHEA è il suo antagonista fisiologico. In questa breve esposizione abbiamo solo marginalmente sfiorato argomenti di grande rilevanza speculativa e pratica destinati ad impegnare gli sforzi di molti ricercatori di diverse discipline per i prossimi anni. Molte cose sono ancora sconosciute e altre appena si intravedono, tuttavia, alla luce delle attuali conoscenze, è possibile affermare che i tre maggiori sistemi adattativi degli animali, nervoso, endocrino ed immunitario operano fra loro in maniera altamente integrata e sono regolati da influenze psichiche (psico-neuro-endocrino-immunologia)

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